Campagna Rompere delle Maledizioni - Ogni Martedi


OGNI MARTEDI, avremo l'inizio della nuova Campagna "Rompere delle Maledizioni".
Saranno 7 martedi alle ore 20:30 presso la Chiesa Sana Nostra Terra Firenze - Italia.
Via dei Biffi, 1.

Vi aspettiamo!
Dio vi benedica!

"ma il nostro Dio convertì la maledizione in benedizione." (Neemia 13:2)

Saranno 7 martedi che possono cambiare la tua vita per sempre...

17 luglio - I Passeggiata ciclistica



17 luglio domenica
I Passeggiata Ciclistica Sana Nostra Terra Firenze
Partenza: Piazza della Reppublica
Orario: 10:00

Vi aspettiamo
Dio vi benedica!

L’albero della conoscenza del bene e del male - 12 giugno

“Dio il Signore ordinò all’uomo: Mangia pure da ogni albero del giardino, ma dell’albero della conoscenza del bene e del male non ne mangiare; perché nel giorno che tu ne mangerai, certamente morirai.” (Genesi 2:16-17)
LEGGERE: Genesi 2:8-17

Adamo poteva mangiare tutti i frutti prodotti dalle piante del giardino di Eden; uno solo gli era vietato, pena la morte: il frutto dell’albero della conoscenza del bene e del male.

Perché questo divieto, questo limite da non oltrepassare, questa messa alla prova dell’uomo che, come creatura, avrebbe dovuto essere ubbidiente al suo Creatore? Perché l’uomo avrebbe potuto decidere di sua iniziativa cos’è il bene e cos’è il male, e inoltre si sarebbe reso colpevole essendo, in quanto limitato, incapace di fare sempre il bene e di evitare sempre il male.

Pur in mezzo a quell’abbondanza di frutti, Adamo ed Eva hanno voluto proprio quello vietato! Hanno messo in dubbio l’amore del loro Creatore, hanno sfidato la sua Parola, opponendo la loro volontà a quella di Dio. Non hanno accettato la loro posizione di creature e sono usciti dai limiti stabiliti da Dio per la felicità dell’essere umano. Anche oggi molti vorrebbero fare dei loro desideri o delle loro opinioni personali il solo punto di riferimento morale. Il bene sembra loro frustrante e li mette a disagio di fronte ai loro pensieri e alle loro azioni, poiché preferiscono “godere per breve tempo i piaceri del peccato” (Ebrei 11:25).

Possiamo allora chiederci: Che cosa sceglierò io? Prenderò la decisione di vivere senza tener conto di Dio e della sua Parola, libero di essere avvolto dal male e trascinato verso la morte eterna? Oppure mi confiderò in Dio per trovare per mezzo di Lui la vera vita?


Il Buon Seme 2012
Il Messaggero Cristiano
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Quei meravigliosi nani – 11 giugno (Cambia Ritmo)

  • Lettura del Giorno: Luca 1 e Genesi 4

“Signore Gesù, tu hai detto che di coloro che sono come dei bambini, è il Regno dei Cieli. Insegnami a educare i miei figli (attuali o futuri) e a trattarli sempre con amore”


Ci sono pochi casi come il suo: LUCIEN BRUYSSE fu uno dei più anziani vincitori del Tour de France (aveva 34 anni al momento del suo trionfo). Nella sua famiglia c’erano stati ben undici ciclisti, tra il 1889 e il 1924. Poche cose hanno tanta importanza quanto una bella famiglia e una buona educazione.

Migliaia di anni fa Dio disse: “Istruisci il bambino nel suo cammino, e perfino quando sarà vecchio, non se ne dimenticherà”. Ciò che si impara da bambini, non si dimentica più. Molti sbagliano quando pensano che un bambino non abbia bisogno di tempo, incoraggiamento e aiuto dai suoi genitori per uno sviluppo armonioso. I bambini imparano da tutto quello che vivono: imparano quello che noi gli insegniamo con le nostre parole, con i nostri atteggiamenti... e sopratutto con le nostre azioni.

Immagino che molti di quelli che leggono queste pagine ancora non abbiano figli... Una volta qualcuno domandò ad un famoso pedagogo: “A che età bisogna cominciare ad educare un figlio?”. Quest’ultimo rispose: “Venti anni prima che nasca”. Oggi stesso, se non lo hai già fatto, è il momento appropriato per cominciare a comprendere i figli che un giorno avrai. E sopratutto, cominciare a comprendere la lezione principale dell’educazione: la cosa più importante che potrai dare a un bambino non sarà il denaro, l’educazione, la buona condizione economica... anche se queste cose possono avere la loro importanza. La cosa più importante che potrai dare a tuo figlio sei “tu stesso”, il tuo tempo, le tue energie, la tua comprensione, il tuo aiuto, il tuo amore incondizionato...

E la cosa fondamentale per la sua vita: la tua relazione con Dio. Niete avrà più importanza per tuo figlio, perché darà un senso alla sua vita. Gli insegnerà a comprendere il mondo che lo circonda; gli insegnerà ad amare agli altri e ad amare il suo Creatore. Nessun figlio è più felice con i propri genitori di chi li ha visti, da molto piccolo, sempre vicini a Dio.

Ancora una cosa: non dimenticare mai l’importanza di trattare bene i bambini. Sono doni di Dio, e Dio stesso si incarica di difenderti. Poche cose sono così atroci come i maltrattamenti ai bambini. Per favore, non lo fare mai, per nessun motivo. Purtroppo, sembra che la nostra società non lo capisca. “Quei meravigliosi nani”, i bambini, sono la cosa più preziosa che esista nell’Universo, e meritano di essere trattati con cura, con affetto, con amore incondizionato.


NESSUN GIORNO È PERDUTO, SE RIESCI A FAR FELICE UN BAMBINO.

Tratto dal Libro: Cambia Ritmo! – Jaime Fernandez Garrido (CLC)

Lettura giornaliera della Bibbia – 09 giugno

“Questo libro della legge non si allontani mai dalla tua bocca, ma meditalo giorno e notte.”
(Giosuè 1:8)
È bello avere a disposizione questo calendario, e leggerlo ogni giorno è molto utile. Ma di basilare importanza è la regolare e giornaliera lettura della Bibbia, dalla Genesi all’Apocalisse, effetuata ripetutamente durante la vita. È di assoluta importanza che la mente e il cuore siamo completamente impregnati della conoscenza della Bibbia. Nulla può prendere il suo posto; essa è il fondamento su cui si potrà costruire ogni altro studio più appronfondito. Leggere ripetutamente l’intera Bibbia dà una conoscenza completa e bilanciata del pensiero di Dio che vi è rivelato e preserva da visioni estreme e unilaterali delle Sacre Scritture. Leggere solo e sempre i brani preferiti non è una buona abitudine, perché “ogni scrittura è ispirata da Dio e utile per insegnare...” (2 Timoteo 3:16).

Chi legge la Bibbia per la prima volta è meglio che inizi dai Vangeli, per prosseguire poi col resto del Nuovo Testamento e successivamente col Vecchio Testamento. Se si riesce a leggere un capitolo al giorno, l’intera Bibbia sarà finita in tre anni; se si leggono tre capitoli al giorno, in un anno sarà tutta letta. Per leggere tre capitoli ci vuole mezz’ora, mentre per una lettura attenta di un capitolo non ci vorranno più di dieci minuti; un tempo che si può trovare anche nelle giornate più impegnate.

Anche se i nostri pensieri, nel corso delle nostre giornate, sono rivolti a Lui, sarebbe bene dedicare un tempo preciso per ascoltare la sua voce nella sua Parola e parlargli con la preghiera.


Il Buon Seme 2012
Il Messaggero Cristiano
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“Quanto più...” – 08 giugno

“(Gesù disse ai suoi discepoli:) Non siate in ansia per la vita, di quel che mangerete, né per il corpo, di che vi vestirete; poiché  la vita è più del nutrimento e il corpo più del vestito. Osservate i corvi: non seminano, non mietono; non hanno dispensa né granaio, eppure Dio li nutre. E voi, quanto più degli uccelli valete!” (Luca 12:22-24)
La vita è più di tutte le richezze, più della belezza e della salute, più della cultura e del successo. Per quanto grandi siano i progressi della scienza e della tecnica, la vita è più ancora. Ma cos’è questa vita così preziosa? Lo scopriremo con osservazioni accurate nei nostri microscopi? Svelerà i suoi segreti mediante attente riflessioni filosofiche? Potremo afferrarla attraverso l’arte?

No; né la scienza, né la filosofia, né la arti sono sufficienti per dire che cos’è la vita, né tanto meno per offrire una guida. Essa è più grande di tutto ciò che il nostro spirito può abbraciare, più forte di tutte le nostre esperienze, eppure è così fragile, così breve... Da dove viene la vita e dove va? Su questo fondamentale argomento della vita e della sua conclusione, siamo ridotti a non poter fare altro che delle ipotesi, oppure possiamo ottenere delle certezze?

La risposta può darcela solo Dio. Solo Lui può rivelarc i che cosa è veramente la vita, la sua origine, il suo divenire, perché è Lui che la dà. Il semplice fatto che noi “viviamo” dimostra la Sua esistenza. Dio, come ci dice la Bibbia, è il Vivente. Dio è la sorgente della vita, della vita fisica che Egli dona a conserva, ma anche, e sopratutto, della vita eterna che Egli dà a tutti coloro che credono in Gesù.
“Signore... in te è la fonte della vita” (Salmo 36:5,9).
“Il Signore è il baluardo della mia vita” (Salmo 27:1).



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Giudice o avvocato? – 07 giugno

“(Gesù) ci ha comanndato di annunziare ao popolo e di testimoniare che egli è colui che è stato da Dio costituito giudice dei vivi e dei morti.” (Atti 10:42)
“Se qualcuno ha peccato, noi abbiamo un avvocato presso il Padre: Gesù Cristo, il giusto.”
(1 Giovanni 2:1)

Qualcuno vorrebbe Gesù Cristo come avvocato perché difenda la sua causa nel giorno del giudizio. Ma non è questo il messaggio biblico.

Il giudizio finale non sarà altro che l’applicazione di una condanna già pronunciata. Noi tutti siamo colpevoli a causa dei nostri peccati, e la sentenza di morte è stata emessa: “Non c’è nessun giusto, neppure uno” (Romani 3:11), “il salario del peccato è la morte” (Romani 6:23). Ma l’applicazione della pena è stata sospesa poiché Dio è amore e non vuole la morte del peccatore. Egli ha dato il suo proprio Figlio, non per difenderci, ma perchè subisse al nostro posto il castigo che noi tutti meritavamo. Per questo è morto sulla croce, Lui il solo giusto, per noi ingiusti. Noi che abbiamo confessato i nostri peccati e abbiamo messo la nostra fiducia in Lui non siamo degli innocenti, ma dei colpevoli che sono stati graziati (Giovanni 5:24), dei peccatori lavati dai loro peccati. Coloro che rifiutano questa grazia, invece, incontreranno come giudice proprio Colui che ancora oggi vuole essere il loro Salvatore. “Chi non crede è già giudicato perché non ha creduto nel nome dell’unigenito Figlio di Dio” (Giovanni 3:18).

È per noi credenti che il Signore Gesù riveste attualmente il ruolo di avvocato. La sua presenza alla destra di Dio è la testimonianza che tutti i nostri peccati sono perdonati. Essa dimostra che tutto è stato pagato una volta per sempre alla croce del Calvario. “Non c’è dunque più nessuna condanna per quelli che sono in Cristo Gesù” (Romani 8:1)!



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Una guida per la vita – 06 giugno

“Gesù gli disse: "Io sono la via, la verità e la vita; nessuno viene al Padre se non per mezzo di me.” (Giovanni 14:6)
“Signore, in Te confido; fammi conoscere la via da seguire, poiché io elevo l’anima mia a te... Insegnami a fare la Tua volontà, poiché tu sei il mio Dio” (Salmo 143:7, 8, 10)

“Incitare il camminatore, il viaggiatore, il semplice visitatore a mettersi in cammino per trovare la stella, la scintilla che lo guiderà nel lungo itinerario della vita... Tale è il filo conduttore di questo percorso fotografico”

In questi termini è descritto il tema dell’esposizione di un artista. Questo testo ci chiama in causa: qual è la direzione della nostra vita? Abbiamo trovato una strada sicura, una guida fedele, uno scopo che valga la pena?

In una società in cui i punti di riferimento cono sempre più sfuocati, rischiamo di essere “smarriti come pecore”, di seguire ognuno “la propria via” (Isaia 53:6).

Ma il Dio d’amore non vuole lasciarsi su strade sbagliate. La Bibbia è la guida di tutti coloro che hanno messo la loro fiducia in Dio: “la tua parola è una lampada al mio piede e una luce sul mio sentieroo” (Salmo 119:105). Essa ci rivela Gesù Cristo, il Figlio di Dio, venuto dal cielo per salvare gli uomini. Per coloro che credono, è il Buon Pastore che ha dato la vita per le sue pecore. Di loro dice: “Le mie pecore ascoltano la mia voce e io le conosco ed esse mi seguono; e io do loro la vita eterna” (Giovanni 10:27-28). Presto porterà in cielo, come ha promesso, coloro che amano: “Quando sarò andato e vi avrò preparato un luogo, tornerò e vi accoglierò presso di me, affinché dove sono io, siate anche voi” (Giovanni 14:3). Non cerchiamo guide umane, nessuna è infallibile, ma lasciamoci guidare dal nostro Salvatore e Signore!

"Noi tutti eravamo smarriti come pecore, ognuno di noi seguiva la propria via; ma il SIGNORE ha fatto ricadere su di lui l'iniquità di noi tutti." (Isaia 53:6)


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Cosa significa per noi seguire il Signore? – 04 giugno

“Il giorno seguente Gesù... trovò Filippo, e gli disse: Seguimi.” (Giovanni 1:43)
“E, passando, vide Levi, figlio d’Alfeo, seduto al banco delle imposte, e gli disse: Seguimi. Ed egli, alzatosi, lo seguì.” (Marco 2:14)

I discepoli avevano scelto di dire “sì” al Signore che li chiamava e lo avevano seguito. Ma cosa può significare per noi oggi “seguire il Signore”? Loro sono vissuti per più di tre anni al suo fianco; sono stati con Lui giorno e notte per la strada della Palestina, con Lui sul monte, nelle città e nei villaggi, con Lui sulle rive del mare e in mezzo al mare...

Seguire il Signore era per loro un fatto concreto. E quando Lui li ha lasciati per salire in cielo, dopo la rissurrezione, hanno forse smesso di seguirLo? Assolutamente no. Nel loro modo di predicare e di comportarsi la gente vedeva chiaramente che “erano stati con Gesù” (Atti 4:13) e che con Gesù erano rimasti. Per seguire il Signore bisogna amarLo, e per amarLo bisogna conoscerLo. Più lo conosciamo, più gli daremo fiducia e agiremo come Lui vuole, rinunciando con gioia a noi stessi.

Noi credenti seguiamo il Signore quando nella nostra vita ci impegniamo a imitare Lui, la sua grazia, la sua coerenza, la sua onestà morale, la sua dedizione al Padre; quando, come ha fatto Lui, compiamo l’opera che il Padre ci ha affidato che è quella di far conoscere al mondo la sua grazia e il valore eterno della croce di Cristo. Mettere i nostri piedi nelle orme di Gesù è il nostro dovere e il nostro alto privilegio! Sebbene la “distanza” fra il Signore e noi sia grandissima, essendo la sua perfezione irraggiungibile, abbiamo ugualmente la gioia di seguirLo da vicino, come le pecore seguono il pastore che va davanti a loro; e questo richiede, come sempre, comunione e preghiera.


(Tratto da “1200 giorni con Gesù”)


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Dio non cambia – 03 giugno

"Io, il Signore, non cambio” (Malachia 3:6)
“Ogni cosa buona e ogni dono perfetto vengono dall’alto e discendono dal Padre degli astri luminosi presso il quale non c’è variazione né ombra di mutamento” (Giacomo 1:17)

Il nostro mondo evolve rapidamente. Istituzioni finanziarie e imprese che sembravano solide crollano. Guerre crudeli straziano le popolazioni di diversi paesi del globo, provocando morti, fame, epidemie. Sono in atto evidenti cambiamenti climatici, gli equilibri ecologici sono alterati. I valori morali vengono costantemente rimessi in discussione, perché, si dice, bisogna vivere al passo coi tempi...

Così, tutto cambia: ma sapete cos’è che cambia più in fretta di tutto? Noi stessi! La nostra vita scorre e nulla può fermarla. Inevitabilmente l’invecchiamento avanza riducendo le nostre forze, la nostra memoria, la nostra lucidità.

Tuttavia, c’è qualcosa che non cambia perché è immutabile: la fedeltà di Dio. Ci troviamo ancora in un’epoca in cui la grazia divina permette a chiunque di avvicinarsi al Signore per conoscere il suo amore. Il peccato ha prodotto una separazione fra Dio e la sua creatura (Isaia 59:2), ma Gesù ha “fatto la pace mediante il sangue della sua croce” (Colossesi 1:20). Non ci resta che avvicinarsi a Lui per conoscere questa pace della coscienza e del cuore. In mezzo a un mondo sempre più incerto e turbato, possiamo sperimentare la solidità di ciò che Dio ha stabilito, possiamo vivere per fede sotto il suo sguardo. Facciamo affidamento sul suo amore che non può cambiare; la pace traboccherà dal nostro cuore e la fiducia riempirà il nostro spirito.

Oggi Dio vi ripete: “Ascoltami... Io sono; io sono il primo e sono pure l’ultimo... Avvicinatevi a me” (Isaia 48:12,16).


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Felice resa – 31 maggio

"Tornate, figli traviati, io vi guarirò dei vostri traviamenti!
Eccoci, noi veniamo da te, perchè tu sei il Signore, il Nostro Dio.” (Geremia 3:21-22)

“Nel tornare a me e nello stare sereni sarà la vostra salvezza.” (Isaia 30:15)
Arrendersi all’amore di Dio vuol dire rinunciare a dibattersi per salvare se stessi, riconoscere di essere senza risorse davanti alla sua santità. È un vero mistero sapere di essere amati da un Dio che dovrebbe condannarci a causa della nostra natura ribelle!

Arrendersi, vuol dire accettare che Dio ci ami così come siamo. È dargli fiducia e credere che il suo Figlio Gesù Cristo è venuto sulla terra per portare il castigo dei nostri peccati, che è stato crocifisso per noi. Non significa niente per te il fatto che Dio possa accogliere tutti coloro che credono nel suo Figlio e considerarli giusti e non più peccatori? “Credi nel Signore Gesù, e sarai salvato” (Atti 16:31)

Arrendersi a Dio è dunque provare la più grande felicità della propria esistenza. È avere per mezzo di Cristo la pace con Dio, la pace dopo la lotta e la paura, una pace che si traduce in gioia e lode.

Chi diventa credente dovrà affrontare situazioni nuove e difficili, perchè Satana farà di tutto per distoglierlo dal Signore e riempire la sua mente di dubbi. Ma la sua anima è liberata, calma e felice: ha trovato il suo Salvatore, il suo Signore. Ogni conversione è un autentico miracolo dell’amore divino che ci libera dalle nostre vane lotte e piega il nostro orgoglio. Io mi inchino davanti a Dio poichè in Lui ho trovato il mio Signore, un “padrone” buono e pieno di grazia.

Egli sta aspettando anche te, come un padre aspetta il ritorno del figlio che aveva abbandonato la famiglia. “Tornate a colui dal quale vi siete così profondamente allontanati” (Isaia 31:6)


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