11 Novembre - Isaura Nencini con divulgazione del suo nuovo lavoro


Vogliamo invitarti per una serata di lode e adorazione a Dio la domenica di 11 novembre alle ore 20.30.
Con partecipazione speciale della cantante Isaura Nencini presso la Chiesa Sana Nostra Terra che farà la divulgazione del suo nuovo lavoro "Un cuore in viaggio".

Indirizzo: Via dei Biffi, 1 - Firenze

Ti aspettiamo!
Dio ti benedica!

Informazioni sulla cantante: www.isaura.net

4 Novembre - Cena del Signore

Ogni prima domenica del mese celebriamo la Cena del Signore



La Cena del Signore è stata lasciata come un commandamento di Gesù e è stato ben ricordato dall'apostolo Paolo a noi, chiesa di Cristo, nella lettera ai corinzi:

"Poiché ho ricevuto dal Signore quello che vi ho anche trasmesso; cioè, che il Signore Gesù, nella notte in cui fu tradito, prese del pane, e dopo aver reso grazie, lo ruppe e disse: "Questo è il mio corpo che è dato per voi; fate questo in memoria di me". Nello stesso modo, dopo aver cenato, prese anche il calice, dicendo: "Questo calice è il nuovo patto nel mio sangue; fate questo, ogni volta che ne berrete, in memoria di me. Poiché ogni volta che mangiate questo pane e bevete da questo calice, voi annunciate la morte del Signore, finché egli venga". (1Co 11:23-26)

Vi aspettiamo per partecipare con noi.
Dio vi benedica!

28 ottobre - II Anniversario della Chiesa Sana Nostra Terra


Vi invitiamo per una serata di FESTA!!!
Nuova unzione pastorale e diaconale...
Sarà il culto del II Anniversario della Chiesa Sana Nostra Terra Italia.
Il 28 ottobre ci aspettiamo per celebrare con noi.

Dio vi benedica!

Campagna: Conquistando la mia libertà - Ogni martedi



Ogni martedi ce l'abbiamo la campagna "Conquistando la mia libertà"

Ogni martedi alle 20:30
Presso Chiesa Sana Nostra Firenze
Via dei Biffi, 1 (Varco)

"Gli fece cambiare le vesti di prigione;
e mangiò sempre a tavola con lui (il Re)
per tutto il tempo che egli visse.”  
(2 Re.25: 28-30)

Vi aspettiamo.
Dio vi benedica! 

Campagna: Calpestando la Terra dei Miracoli - Inizio 17 luglio


Il 17 luglio è inziata la campagna "Calpestando la Terra dei Miracoli"

Ogni martedi alle 20:30
Presso Chiesa Sana Nostra Firenze
Via dei Biffi, 1 (Varco)


Già abbiamo sentito anche delle testimonianze in chiesa riguardo alla campagna... impari a conquistare la terra promessa anche te!
"Ogni luogo che la pianta del vostro piede calcherà sarà vostro" (Deut. 11:24)

 Vi aspettiamo.
Dio vi benedica!

La certezza di essere salvato - 17 luglio

“(Gesù disse alla donna:) I tuoi peccati sono perdonati” (Luca 7:48)
“La tua fede ti ha salvata; va in pace”. (Luca 7:50)

Leggere: Luca 7:36-50
Simone, uomo molto religioso, ha invitato Gesù alla sua tavola. Durante il pasto, una donna, ben nota per la sua vita dissoluta, entra in quella casa e sparge ai piedi di Gesù abbondanti lacrime, senza dubbio lacrime di pentimento. Poi versa un vaso pieno di profumo sui suoi piedi, espressione dell’onore che gli vuole tributare. Che scena commovente! Non una parola, ma un pentimento sincero e un amore che risponde alla grazia del Salvatore. Il Signore apprezza il gesto di quella donna. Ma che contrasto con l’atteggiamento di Simone, il fariseo! Ella è cosciente del suo grande debito verso Dio e viene a Gesù con un cuore abbbattuto e umiliato (Salmo 51:17). Prima di parlare a lei, il Signore si rivolge a Simone: “Simone, ho qualcosa da dirti”. Egli conosce i suoi pensieri segreti. Gli spiega che quella donna, guardata da lui con un certo disprezzo, in realtà l’aveva “superato” con il suo pentimento, la sua fede e il suo amore (cfr. Matteo 21:31).

Anche tu potrai udire il tuo nome al posto di quello Simone. “Ho qualcosa da dirti”, ti dice il Signore. Forse ti paragoni ad altri che non hanno la buona fama che hai tu, e ti senti migliore; ma quello che conta agli occhi del Signore è l’amore che hai per Lui e le prove che gli dai di questo tuo amore.

Gesù dice alla donna: “I tuoi peccati sono perdonati”. Hai udito anche tu questa parola? Puoi prendere per te quest’affermazione di Gesù se guardi a Lui, morto sulla croce, ma vivente nel cielo dove intercede in tuo favore.

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Campagna Rompere delle Maledizioni - Ogni Martedi


OGNI MARTEDI, avremo l'inizio della nuova Campagna "Rompere delle Maledizioni".
Saranno 7 martedi alle ore 20:30 presso la Chiesa Sana Nostra Terra Firenze - Italia.
Via dei Biffi, 1.

Vi aspettiamo!
Dio vi benedica!

"ma il nostro Dio convertì la maledizione in benedizione." (Neemia 13:2)

Saranno 7 martedi che possono cambiare la tua vita per sempre...

17 luglio - I Passeggiata ciclistica



17 luglio domenica
I Passeggiata Ciclistica Sana Nostra Terra Firenze
Partenza: Piazza della Reppublica
Orario: 10:00

Vi aspettiamo
Dio vi benedica!

L’albero della conoscenza del bene e del male - 12 giugno

“Dio il Signore ordinò all’uomo: Mangia pure da ogni albero del giardino, ma dell’albero della conoscenza del bene e del male non ne mangiare; perché nel giorno che tu ne mangerai, certamente morirai.” (Genesi 2:16-17)
LEGGERE: Genesi 2:8-17

Adamo poteva mangiare tutti i frutti prodotti dalle piante del giardino di Eden; uno solo gli era vietato, pena la morte: il frutto dell’albero della conoscenza del bene e del male.

Perché questo divieto, questo limite da non oltrepassare, questa messa alla prova dell’uomo che, come creatura, avrebbe dovuto essere ubbidiente al suo Creatore? Perché l’uomo avrebbe potuto decidere di sua iniziativa cos’è il bene e cos’è il male, e inoltre si sarebbe reso colpevole essendo, in quanto limitato, incapace di fare sempre il bene e di evitare sempre il male.

Pur in mezzo a quell’abbondanza di frutti, Adamo ed Eva hanno voluto proprio quello vietato! Hanno messo in dubbio l’amore del loro Creatore, hanno sfidato la sua Parola, opponendo la loro volontà a quella di Dio. Non hanno accettato la loro posizione di creature e sono usciti dai limiti stabiliti da Dio per la felicità dell’essere umano. Anche oggi molti vorrebbero fare dei loro desideri o delle loro opinioni personali il solo punto di riferimento morale. Il bene sembra loro frustrante e li mette a disagio di fronte ai loro pensieri e alle loro azioni, poiché preferiscono “godere per breve tempo i piaceri del peccato” (Ebrei 11:25).

Possiamo allora chiederci: Che cosa sceglierò io? Prenderò la decisione di vivere senza tener conto di Dio e della sua Parola, libero di essere avvolto dal male e trascinato verso la morte eterna? Oppure mi confiderò in Dio per trovare per mezzo di Lui la vera vita?


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Quei meravigliosi nani – 11 giugno (Cambia Ritmo)

  • Lettura del Giorno: Luca 1 e Genesi 4

“Signore Gesù, tu hai detto che di coloro che sono come dei bambini, è il Regno dei Cieli. Insegnami a educare i miei figli (attuali o futuri) e a trattarli sempre con amore”


Ci sono pochi casi come il suo: LUCIEN BRUYSSE fu uno dei più anziani vincitori del Tour de France (aveva 34 anni al momento del suo trionfo). Nella sua famiglia c’erano stati ben undici ciclisti, tra il 1889 e il 1924. Poche cose hanno tanta importanza quanto una bella famiglia e una buona educazione.

Migliaia di anni fa Dio disse: “Istruisci il bambino nel suo cammino, e perfino quando sarà vecchio, non se ne dimenticherà”. Ciò che si impara da bambini, non si dimentica più. Molti sbagliano quando pensano che un bambino non abbia bisogno di tempo, incoraggiamento e aiuto dai suoi genitori per uno sviluppo armonioso. I bambini imparano da tutto quello che vivono: imparano quello che noi gli insegniamo con le nostre parole, con i nostri atteggiamenti... e sopratutto con le nostre azioni.

Immagino che molti di quelli che leggono queste pagine ancora non abbiano figli... Una volta qualcuno domandò ad un famoso pedagogo: “A che età bisogna cominciare ad educare un figlio?”. Quest’ultimo rispose: “Venti anni prima che nasca”. Oggi stesso, se non lo hai già fatto, è il momento appropriato per cominciare a comprendere i figli che un giorno avrai. E sopratutto, cominciare a comprendere la lezione principale dell’educazione: la cosa più importante che potrai dare a un bambino non sarà il denaro, l’educazione, la buona condizione economica... anche se queste cose possono avere la loro importanza. La cosa più importante che potrai dare a tuo figlio sei “tu stesso”, il tuo tempo, le tue energie, la tua comprensione, il tuo aiuto, il tuo amore incondizionato...

E la cosa fondamentale per la sua vita: la tua relazione con Dio. Niete avrà più importanza per tuo figlio, perché darà un senso alla sua vita. Gli insegnerà a comprendere il mondo che lo circonda; gli insegnerà ad amare agli altri e ad amare il suo Creatore. Nessun figlio è più felice con i propri genitori di chi li ha visti, da molto piccolo, sempre vicini a Dio.

Ancora una cosa: non dimenticare mai l’importanza di trattare bene i bambini. Sono doni di Dio, e Dio stesso si incarica di difenderti. Poche cose sono così atroci come i maltrattamenti ai bambini. Per favore, non lo fare mai, per nessun motivo. Purtroppo, sembra che la nostra società non lo capisca. “Quei meravigliosi nani”, i bambini, sono la cosa più preziosa che esista nell’Universo, e meritano di essere trattati con cura, con affetto, con amore incondizionato.


NESSUN GIORNO È PERDUTO, SE RIESCI A FAR FELICE UN BAMBINO.

Tratto dal Libro: Cambia Ritmo! – Jaime Fernandez Garrido (CLC)

Lettura giornaliera della Bibbia – 09 giugno

“Questo libro della legge non si allontani mai dalla tua bocca, ma meditalo giorno e notte.”
(Giosuè 1:8)
È bello avere a disposizione questo calendario, e leggerlo ogni giorno è molto utile. Ma di basilare importanza è la regolare e giornaliera lettura della Bibbia, dalla Genesi all’Apocalisse, effetuata ripetutamente durante la vita. È di assoluta importanza che la mente e il cuore siamo completamente impregnati della conoscenza della Bibbia. Nulla può prendere il suo posto; essa è il fondamento su cui si potrà costruire ogni altro studio più appronfondito. Leggere ripetutamente l’intera Bibbia dà una conoscenza completa e bilanciata del pensiero di Dio che vi è rivelato e preserva da visioni estreme e unilaterali delle Sacre Scritture. Leggere solo e sempre i brani preferiti non è una buona abitudine, perché “ogni scrittura è ispirata da Dio e utile per insegnare...” (2 Timoteo 3:16).

Chi legge la Bibbia per la prima volta è meglio che inizi dai Vangeli, per prosseguire poi col resto del Nuovo Testamento e successivamente col Vecchio Testamento. Se si riesce a leggere un capitolo al giorno, l’intera Bibbia sarà finita in tre anni; se si leggono tre capitoli al giorno, in un anno sarà tutta letta. Per leggere tre capitoli ci vuole mezz’ora, mentre per una lettura attenta di un capitolo non ci vorranno più di dieci minuti; un tempo che si può trovare anche nelle giornate più impegnate.

Anche se i nostri pensieri, nel corso delle nostre giornate, sono rivolti a Lui, sarebbe bene dedicare un tempo preciso per ascoltare la sua voce nella sua Parola e parlargli con la preghiera.


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“Quanto più...” – 08 giugno

“(Gesù disse ai suoi discepoli:) Non siate in ansia per la vita, di quel che mangerete, né per il corpo, di che vi vestirete; poiché  la vita è più del nutrimento e il corpo più del vestito. Osservate i corvi: non seminano, non mietono; non hanno dispensa né granaio, eppure Dio li nutre. E voi, quanto più degli uccelli valete!” (Luca 12:22-24)
La vita è più di tutte le richezze, più della belezza e della salute, più della cultura e del successo. Per quanto grandi siano i progressi della scienza e della tecnica, la vita è più ancora. Ma cos’è questa vita così preziosa? Lo scopriremo con osservazioni accurate nei nostri microscopi? Svelerà i suoi segreti mediante attente riflessioni filosofiche? Potremo afferrarla attraverso l’arte?

No; né la scienza, né la filosofia, né la arti sono sufficienti per dire che cos’è la vita, né tanto meno per offrire una guida. Essa è più grande di tutto ciò che il nostro spirito può abbraciare, più forte di tutte le nostre esperienze, eppure è così fragile, così breve... Da dove viene la vita e dove va? Su questo fondamentale argomento della vita e della sua conclusione, siamo ridotti a non poter fare altro che delle ipotesi, oppure possiamo ottenere delle certezze?

La risposta può darcela solo Dio. Solo Lui può rivelarc i che cosa è veramente la vita, la sua origine, il suo divenire, perché è Lui che la dà. Il semplice fatto che noi “viviamo” dimostra la Sua esistenza. Dio, come ci dice la Bibbia, è il Vivente. Dio è la sorgente della vita, della vita fisica che Egli dona a conserva, ma anche, e sopratutto, della vita eterna che Egli dà a tutti coloro che credono in Gesù.
“Signore... in te è la fonte della vita” (Salmo 36:5,9).
“Il Signore è il baluardo della mia vita” (Salmo 27:1).



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Giudice o avvocato? – 07 giugno

“(Gesù) ci ha comanndato di annunziare ao popolo e di testimoniare che egli è colui che è stato da Dio costituito giudice dei vivi e dei morti.” (Atti 10:42)
“Se qualcuno ha peccato, noi abbiamo un avvocato presso il Padre: Gesù Cristo, il giusto.”
(1 Giovanni 2:1)

Qualcuno vorrebbe Gesù Cristo come avvocato perché difenda la sua causa nel giorno del giudizio. Ma non è questo il messaggio biblico.

Il giudizio finale non sarà altro che l’applicazione di una condanna già pronunciata. Noi tutti siamo colpevoli a causa dei nostri peccati, e la sentenza di morte è stata emessa: “Non c’è nessun giusto, neppure uno” (Romani 3:11), “il salario del peccato è la morte” (Romani 6:23). Ma l’applicazione della pena è stata sospesa poiché Dio è amore e non vuole la morte del peccatore. Egli ha dato il suo proprio Figlio, non per difenderci, ma perchè subisse al nostro posto il castigo che noi tutti meritavamo. Per questo è morto sulla croce, Lui il solo giusto, per noi ingiusti. Noi che abbiamo confessato i nostri peccati e abbiamo messo la nostra fiducia in Lui non siamo degli innocenti, ma dei colpevoli che sono stati graziati (Giovanni 5:24), dei peccatori lavati dai loro peccati. Coloro che rifiutano questa grazia, invece, incontreranno come giudice proprio Colui che ancora oggi vuole essere il loro Salvatore. “Chi non crede è già giudicato perché non ha creduto nel nome dell’unigenito Figlio di Dio” (Giovanni 3:18).

È per noi credenti che il Signore Gesù riveste attualmente il ruolo di avvocato. La sua presenza alla destra di Dio è la testimonianza che tutti i nostri peccati sono perdonati. Essa dimostra che tutto è stato pagato una volta per sempre alla croce del Calvario. “Non c’è dunque più nessuna condanna per quelli che sono in Cristo Gesù” (Romani 8:1)!



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Una guida per la vita – 06 giugno

“Gesù gli disse: "Io sono la via, la verità e la vita; nessuno viene al Padre se non per mezzo di me.” (Giovanni 14:6)
“Signore, in Te confido; fammi conoscere la via da seguire, poiché io elevo l’anima mia a te... Insegnami a fare la Tua volontà, poiché tu sei il mio Dio” (Salmo 143:7, 8, 10)

“Incitare il camminatore, il viaggiatore, il semplice visitatore a mettersi in cammino per trovare la stella, la scintilla che lo guiderà nel lungo itinerario della vita... Tale è il filo conduttore di questo percorso fotografico”

In questi termini è descritto il tema dell’esposizione di un artista. Questo testo ci chiama in causa: qual è la direzione della nostra vita? Abbiamo trovato una strada sicura, una guida fedele, uno scopo che valga la pena?

In una società in cui i punti di riferimento cono sempre più sfuocati, rischiamo di essere “smarriti come pecore”, di seguire ognuno “la propria via” (Isaia 53:6).

Ma il Dio d’amore non vuole lasciarsi su strade sbagliate. La Bibbia è la guida di tutti coloro che hanno messo la loro fiducia in Dio: “la tua parola è una lampada al mio piede e una luce sul mio sentieroo” (Salmo 119:105). Essa ci rivela Gesù Cristo, il Figlio di Dio, venuto dal cielo per salvare gli uomini. Per coloro che credono, è il Buon Pastore che ha dato la vita per le sue pecore. Di loro dice: “Le mie pecore ascoltano la mia voce e io le conosco ed esse mi seguono; e io do loro la vita eterna” (Giovanni 10:27-28). Presto porterà in cielo, come ha promesso, coloro che amano: “Quando sarò andato e vi avrò preparato un luogo, tornerò e vi accoglierò presso di me, affinché dove sono io, siate anche voi” (Giovanni 14:3). Non cerchiamo guide umane, nessuna è infallibile, ma lasciamoci guidare dal nostro Salvatore e Signore!

"Noi tutti eravamo smarriti come pecore, ognuno di noi seguiva la propria via; ma il SIGNORE ha fatto ricadere su di lui l'iniquità di noi tutti." (Isaia 53:6)


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Cosa significa per noi seguire il Signore? – 04 giugno

“Il giorno seguente Gesù... trovò Filippo, e gli disse: Seguimi.” (Giovanni 1:43)
“E, passando, vide Levi, figlio d’Alfeo, seduto al banco delle imposte, e gli disse: Seguimi. Ed egli, alzatosi, lo seguì.” (Marco 2:14)

I discepoli avevano scelto di dire “sì” al Signore che li chiamava e lo avevano seguito. Ma cosa può significare per noi oggi “seguire il Signore”? Loro sono vissuti per più di tre anni al suo fianco; sono stati con Lui giorno e notte per la strada della Palestina, con Lui sul monte, nelle città e nei villaggi, con Lui sulle rive del mare e in mezzo al mare...

Seguire il Signore era per loro un fatto concreto. E quando Lui li ha lasciati per salire in cielo, dopo la rissurrezione, hanno forse smesso di seguirLo? Assolutamente no. Nel loro modo di predicare e di comportarsi la gente vedeva chiaramente che “erano stati con Gesù” (Atti 4:13) e che con Gesù erano rimasti. Per seguire il Signore bisogna amarLo, e per amarLo bisogna conoscerLo. Più lo conosciamo, più gli daremo fiducia e agiremo come Lui vuole, rinunciando con gioia a noi stessi.

Noi credenti seguiamo il Signore quando nella nostra vita ci impegniamo a imitare Lui, la sua grazia, la sua coerenza, la sua onestà morale, la sua dedizione al Padre; quando, come ha fatto Lui, compiamo l’opera che il Padre ci ha affidato che è quella di far conoscere al mondo la sua grazia e il valore eterno della croce di Cristo. Mettere i nostri piedi nelle orme di Gesù è il nostro dovere e il nostro alto privilegio! Sebbene la “distanza” fra il Signore e noi sia grandissima, essendo la sua perfezione irraggiungibile, abbiamo ugualmente la gioia di seguirLo da vicino, come le pecore seguono il pastore che va davanti a loro; e questo richiede, come sempre, comunione e preghiera.


(Tratto da “1200 giorni con Gesù”)


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Dio non cambia – 03 giugno

"Io, il Signore, non cambio” (Malachia 3:6)
“Ogni cosa buona e ogni dono perfetto vengono dall’alto e discendono dal Padre degli astri luminosi presso il quale non c’è variazione né ombra di mutamento” (Giacomo 1:17)

Il nostro mondo evolve rapidamente. Istituzioni finanziarie e imprese che sembravano solide crollano. Guerre crudeli straziano le popolazioni di diversi paesi del globo, provocando morti, fame, epidemie. Sono in atto evidenti cambiamenti climatici, gli equilibri ecologici sono alterati. I valori morali vengono costantemente rimessi in discussione, perché, si dice, bisogna vivere al passo coi tempi...

Così, tutto cambia: ma sapete cos’è che cambia più in fretta di tutto? Noi stessi! La nostra vita scorre e nulla può fermarla. Inevitabilmente l’invecchiamento avanza riducendo le nostre forze, la nostra memoria, la nostra lucidità.

Tuttavia, c’è qualcosa che non cambia perché è immutabile: la fedeltà di Dio. Ci troviamo ancora in un’epoca in cui la grazia divina permette a chiunque di avvicinarsi al Signore per conoscere il suo amore. Il peccato ha prodotto una separazione fra Dio e la sua creatura (Isaia 59:2), ma Gesù ha “fatto la pace mediante il sangue della sua croce” (Colossesi 1:20). Non ci resta che avvicinarsi a Lui per conoscere questa pace della coscienza e del cuore. In mezzo a un mondo sempre più incerto e turbato, possiamo sperimentare la solidità di ciò che Dio ha stabilito, possiamo vivere per fede sotto il suo sguardo. Facciamo affidamento sul suo amore che non può cambiare; la pace traboccherà dal nostro cuore e la fiducia riempirà il nostro spirito.

Oggi Dio vi ripete: “Ascoltami... Io sono; io sono il primo e sono pure l’ultimo... Avvicinatevi a me” (Isaia 48:12,16).


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Felice resa – 31 maggio

"Tornate, figli traviati, io vi guarirò dei vostri traviamenti!
Eccoci, noi veniamo da te, perchè tu sei il Signore, il Nostro Dio.” (Geremia 3:21-22)

“Nel tornare a me e nello stare sereni sarà la vostra salvezza.” (Isaia 30:15)
Arrendersi all’amore di Dio vuol dire rinunciare a dibattersi per salvare se stessi, riconoscere di essere senza risorse davanti alla sua santità. È un vero mistero sapere di essere amati da un Dio che dovrebbe condannarci a causa della nostra natura ribelle!

Arrendersi, vuol dire accettare che Dio ci ami così come siamo. È dargli fiducia e credere che il suo Figlio Gesù Cristo è venuto sulla terra per portare il castigo dei nostri peccati, che è stato crocifisso per noi. Non significa niente per te il fatto che Dio possa accogliere tutti coloro che credono nel suo Figlio e considerarli giusti e non più peccatori? “Credi nel Signore Gesù, e sarai salvato” (Atti 16:31)

Arrendersi a Dio è dunque provare la più grande felicità della propria esistenza. È avere per mezzo di Cristo la pace con Dio, la pace dopo la lotta e la paura, una pace che si traduce in gioia e lode.

Chi diventa credente dovrà affrontare situazioni nuove e difficili, perchè Satana farà di tutto per distoglierlo dal Signore e riempire la sua mente di dubbi. Ma la sua anima è liberata, calma e felice: ha trovato il suo Salvatore, il suo Signore. Ogni conversione è un autentico miracolo dell’amore divino che ci libera dalle nostre vane lotte e piega il nostro orgoglio. Io mi inchino davanti a Dio poichè in Lui ho trovato il mio Signore, un “padrone” buono e pieno di grazia.

Egli sta aspettando anche te, come un padre aspetta il ritorno del figlio che aveva abbandonato la famiglia. “Tornate a colui dal quale vi siete così profondamente allontanati” (Isaia 31:6)


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All’ombra dell’Onnipotente (Salmo 91) – 30 maggio

"Chi abita al riparo dell’Altissimo riposa all’ombra dell’Onnipotente. Io dico al Signore: Tu sei il mio rifugio e la mia fortezza, il mio Dio, in cui confido!” (Salmo 91:1-2)

“...Sarà come un riparo dal vento, come un rifugio contro l’uragano, come dei corsi d’acqua in luogo arido, come l’ombra di una gran roccia in una terra riarsa.” (Isaia 32:2)


>> Leggere il Salmo 91

Quand’ero bambino, giocavo spesso a nascondino. A volte i più piccoli si nascondevano dietro ad un
muro senza immaginare che il sole potesse tradirli proiettando la loro ombra!

Se scorgiamo l’ombra di una persona, questa non è certo lontana. Il versetto di oggi ci invita a “riposare all’ombra dell’Onnipotente”, per indicare la forte vicinanza del credente col suo Dio, la protezione e l’amore di cui Dio circonda coloro che confidano in Lui. “Poich’egli ha posto in me il suo affetto, io lo salverò” (v. 14).

Tutti i credenti possono sperimentare la realtà delle parole di questo Salmo. Possono abitare, durante l’assenza del loro Signore, “al riparo dell’Altissimo”, vale a dire gustare, per fede, la sua presenza e il suo amore.

Non sempre siamo coscienti dei pericoli che ci circondano. Talvolta siamo oppressi dall’angoscia o assaliti da molteplici paure. Questo Salmo ci dice che bisogna abitare al riparo di Dio, vivere in comunione con Lui, attacati alla sua persona. Allora staremo bene alla sua ombra e potremo dire: “Tu sei stato il mio aiuto, io esulto all’ombra delle tue ali” (Salmo 63:7)

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SALMO 91 
Chi abita al riparo dell'Altissimo riposa all'ombra dell'Onnipotente.  (2)  Io dico al SIGNORE: "Tu sei il mio rifugio e la mia fortezza, il mio Dio, in cui confido!"  (3)  Certo egli ti libererà dal laccio del cacciatore e dalla peste micidiale.  (4)  Egli ti coprirà con le sue penne e sotto le sue ali troverai rifugio. La sua fedeltà ti sarà scudo e corazza.  (5)  Tu non temerai gli spaventi della notte, né la freccia che vola di giorno,  (6)  né la peste che vaga nelle tenebre, né lo sterminio che imperversa in pieno mezzogiorno.  (7)  Mille ne cadranno al tuo fianco e diecimila alla tua destra; ma tu non ne sarai colpito.  (8)  Basta che tu guardi, e con i tuoi occhi vedrai il castigo degli empi.  (9)  Poiché tu hai detto: "O SIGNORE, tu sei il mio rifugio", e hai fatto dell'Altissimo il tuo riparo,  (10)  nessun male potrà colpirti, né piaga alcuna s'accosterà alla tua tenda.  (11)  Poiché egli comanderà ai suoi angeli di proteggerti in tutte le tue vie.  (12)  Essi ti porteranno sulla palma della mano, perché il tuo piede non inciampi in nessuna pietra.  (13)  Tu camminerai sul leone e sulla vipera, schiaccerai il leoncello e il serpente.  (14)  Poich'egli ha posto in me il suo affetto, io lo salverò; lo proteggerò, perché conosce il mio nome.  (15)  Egli m'invocherà, e io gli risponderò; sarò con lui nei momenti difficili; lo libererò, e lo glorificherò.  (16)  Lo sazierò di lunga vita e gli farò vedere la mia salvezza.

Lasciare la sicurezza per essere salvati

"Per fede Abraamo, quando fu chiamato, ubbidì, per andarsene in un luogo che egli doveva ricevere in eredità; e partì senza sapere dove andava." (Ebrei 11:8)

"E Pietro disse a loro: Ravvedetevi e ciascuno di voi sia battezzato nel nome di Gesù Cristo... Salvatevi da questa perversa generazione." (Atti 2:38-40)


"Va' via dal tuo paese, dai tuoi parenti" (Genesi 12:1). E' in questo modo che Dio ha chiamato Abraamo quando abitava in una nazione potente e organizzata. Ma in quella nazione si adoravano gl'idoli e il vero Dio n on era conosciuto.

L'invito ad uscire era accompagnato da una promessa e Abraamo aveva capito bene: "Io farò di te una grande nazione". Così ha ubbidito. Questa è la fede: prendere Dio in parola. Abraamo è partito senza "sapere dove andava", è partito aggrapandosi soltanto alle promesse di Dio. Dio aveva detto che gli avrebbe mostrato il cammino e lui, ad ogni passo, doveva contare su Dio. Accettare ciò che Dio ha detto - ciò che ha rivelato - poi agire di conseguenza è il modo in cui il credente deve comportarsi.

La chiamata di Dio non ha privato Abraamo della sua libertà; anzi, lo ha portato ad una libertà ancora più grande: è stato liberato da una civiltà idolatra per seguire Dio verso un glorioso futuro.

La fede accoglie la Parola di Dio. Essa ci fa conoscere ciò che è vero, giusto, ciò che piace a Lui e ci allontana dal male. Essa ci distoglie da ciò che è illusione e menzogna, per spingerci verso le realtà eterne. La presenza di Dio, la casa del Padre.

La fede abbandona la prigione della vanità per attacarsi alle cose invisibili, che sono quelle vere, più sicure di tutto ciò che si vede.

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MARTEDI 22 MAGGIO - SNT Popcorn


Martedi 22 maggio, alle ore 20:00

Presso Chiesa Sana Nostra Terra
Via dei Biffi, 1
Firenze.

Un film che cambierà la tua vita...

Dai creatori di FIREPROOF

COURAGEOUS
Dove sono i coraggiosi???

Vi aspettiamo!

La Vittoria della Croce - Campagna Aprile - Inizio 10/04

Domani, martedi, alle 20:30 cominceremo nostra nuova campagna.

LA VITTORIA DELLA CROCE

Tu non puoi perdere.
Presso Chiesa Sana Nostra Terra: Via dei Biffi, 1

Ti aspettiamo.
Dio ti benedica!

"e avendo spogliato i principati e le potestà ne ha fatto un pubblico spettacolo, trionfando su di loro per mezzo della croce" (Colossesi 2:15)

Culto Speciale di Pasqua - 08 aprile 2012 alle 20:30 ore


Culto Speciale di Pasqua  -  08 aprile 2012 alle 20:30 ore

Venite a celebrare con noi la vittoria del nostro Dio. Gesù vive!
Lode: Edmilson Antunes - SNT Rio de Janeiro
Invitate tutti i vostri amici, sarà una grande festa!

Via dei Biffi, 1 - Firenze-FI

"Perché cercate il vivente fra i morti? E' risuscitato..." (Luca 24:5)

Grida di fede, di gioia – 14 marzo


“ Bartimeo, cieco mendicante… si mise a gridare e a dire: Gesù, figlio di Davide, abbi pietà di me! Gesù, fermatosi, disse: Chiamatelo. E chiamarono il cieco, dicendogli: Coraggio, alzati! Egli ti chiama.” (Marco 10:46-50)


Quante grida si odono! Grida di paura, di collera, di sofferenza, talvolta anche grida di gioia. Ma conosciamo noi il “grido della fede” rivolto a Dio che può e vuole salvare?

Forse, come Bartimeo il cieco che gridava chiedendo a Gesù di avere pietà di lui (Marco 10), molti cercheranno di farci tacere. Anzi, noi stessi possiamo cercare di soffocare questo grido, per orgoglio, per amor proprio o perché altri non vedano la nostra angoscia.

Ma se sono veramente cosciente di essere “perduto”, di trovarmi in pericolo e senza risorse, io grido: “O Dio, salvami!”. E questo grido non cade nel vuoto! Dio ci ama e ascolta la nostra preghiera. Dio risponde sempre al grido della fede. In ogni momento possiamo rivolgerci a Lui. Egli stesso ci invita a farlo: “Invocami, e io ti risponderò, ti annunzierò cose grandi e impenetrabili che tu non conosci” (Geremia 33:3).

Gesù non ha deluso Bartimeo. Si è fermato per parlargli e guarirlo. Questo è l’unico passo del vangelo di Marco in cui leggiamo che Gesù si è fermato. E Bartimeo, guarito dalla sua cecità, ha poi seguito Gesù. I suoi occhi ormai potevano vederlo, e il suo cuore si era attaccato a Lui.

“Beato il popolo che conosce il grido di gioia; esso cammina, o Signore, alla luce del tuo volto; esulta tutto il giorno nel tuo nome” (Salmo 89:15-16).


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Chi vorrà disporre il cuore per il Signore? – 10 marzo


“Li esortò tutti ad attenersi al Signore con cuore risoluto” (Atti 11:23)
“O Signore, … unisci il mio cuore al timor del tuo nome.” (Salmo 86:11)


In senso figurato, nella Bibbia il termine “cuore” indica la sede dei nostri affetti, dei nostri pensieri, dei nostri intenti. Ecco alcuni passi della Parola di Dio dove è citato il cuore:

Un cuore malvagio che dev’essere purificato. Riguardo agli uomini, Dio ha dovuto costatare “che il loro cuore concepiva soltanto disegni malvagi in ogni tempo” (Genesi 6:5). Ma, mediante la fede in Cristo, il cuore è purificato (Atti 15:9)
Un cuore nuovo che ci è dato da Dio quando accettiamo per fede la salvezza gratuita ch’Egli ci offre, quando diventiamo delle “nuove creature” (2 Corinzi 5:17)
Un cuore consacrato se decidiamo di seguire il Signore, di ubbidirgli, di servirlo. È un cuore dato interamente a Lui, secondo la sua richiesta: “Figlio mio, dammi il tuo cuore” (Proverbi 23:26)
Un cuore custodito. “Custodisci il tuo cuore più di ogni altra cosa, poiché da esso provengono le sorgenti della vita”, ha scritto Salomone (Proverbi 4:23). Custodito per Dio, conservato per Lui, per la sua gloria.
Un cuore messo alla prova. Ecco una bella preghiera di Davide: “Esaminami, o Dio, e conosci il mio cuore. Mettimi alla prova, e conosci i miei pensieri” (Salmo 139:23). Rivolgiamola anche noi al Signore!
Un cuore fiducioso in Dio. “Confida nel Signore con tutto il cuore e non ti appoggiare sul tuo discernimento” (Proverbi 3:5-6)
Dio chiede ad ognuno di noi: “Chi disporrebbe il suo cuore ad avvicinarsi a me?” (Geremia 30:21).

Mettiamoci a sua disposizione!


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La vera conversione – 7 marzo


“Ci sono state elargite le sue preziose e grandissime promesse perché per mezzo di esse voi diventaste partecipi della natura divina dopo essere sfuggiti alla corruzione che è nel mondo a causa della concupiscenza.” (2 Pietro 1:4)


Se abbiamo creduto al Signore, vale a dire se ci siamo “convertiti”, siamo sfuggiti alla corruzione che regna nel mondo; da quel momento diventiamo partecipi dei caratteri morali di Dio, e i nostri pensieri sono rinnovati (Romani 12:2, Efesini 4:23) perché vengono a trovarsi in una sfera assolutamente nuova. Chi non è passato attraverso la conversione non può realizzare questo cambiamento.

Quelli che avevano fatto professione di cristianesimo senza aver parte alla natura divina, ai quali accenna l’apostolo Pietro, erano “fuggiti” dalla corruzione del mondo grazie alla conoscenza del Signore e Salvatore Gesù Cristo, ma erano stati nuovamente attratti da questa e vinti. La semplice conoscenza della morale cristiana produce una certa separazione dalle contaminazioni del mondo che però non può essere mantenuta a lungo perché non è il frutto di un reale rinnovamento interiore; così il cuore ritorna, presto o tardi, alle cose che erano stato abbandonate.

Il vero credente è invece “sfuggito” alla corruzione una volta per sempre al momento della conversione, quando è nato di nuovo.  Ma da quel momento dovrà esserci un progresso, uno sviluppo, cioè la realizzazione pratica di questa realtà; infatti nella sua 2° Lettera Pietro scrive ancora: “Aggiungete alla vostra fede la virtù; alla virtù la conoscenza; alla conoscenza l’autocontrollo; all’autocontrollo la pazienza; alla pazienza la pietà; alla pietà l’affetto fraterno; e all’affetto fraterno l’amore” (1:5-7)

Chiediamo al Signore l’aiuto per crescere e progredire spiritualmente!

“Non conformatevi a questo mondo, ma siate trasformati mediante il rinnovamento della vostra mente, affinché conosciate per esperienza quale sia la volontà di Dio, la buona, gradita e perfetta volontà.” (Romani 12:2)

“a essere invece rinnovati nello spirito della vostra mente” (Efesini 4:23)


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Distinguere il bene del male – 27 febbraio (Buon Seme)


“Il cibo solido è per gli adulti; per quelli, cioè, che per via dell’uso hanno le facoltà esercitate a discernere il bene e il male.” (Ebrei 5:14)


Il credente che non è capace di distinguere il bene dal male non conosce ancora il pensiero del Signore; è come un bambino che non è cresciuto. È rimasto bambino perché, come nel caso degli Ebrei, è “diventato lento a comprendere” (5:11), oppure perché è carnale, com’erano alcuni fra i Corinzi (1 Corinzi 3:1).

Solo un continuo esercizio personale rende esperti a distinguere il bene dal male. Nel verseto di oggi, infatti, è precisato che le “facoltà” devono essere esercitate “per via dell’uso”.

Chi è desideroso di onorare il Signore sottoporrà al suo giudizio tutti i propri atti e le proprie scelte. E si chiederà: Sarà contento di questo il Signore? Farà del bene agli altri? Sarà di buon esempio? Così, col tempo, la sensibilità di affina.

Una certa capacità di distinguere il bene dal male è innata nell’uomo. Infatti l’apostolo Paolo, alludendo ai pagani, che non conoscono la legge di Dio, dice che “quanto la legge di Dio comanda è scritto nei loro cuori, perché la loro coscienza ne rende testimonianza e i loro pensieri si accusano o anche si scusano a vicenda” (Romani 2:15). Ma la coscienza non è suficiente. Il vero discernimento lo dà la conoscenza di Dio e dela sua Parola.

Il male è disubbidienza a Dio;
il male è Satana;
il male è tenebre.

Il bene è ciò che Dio approva;
il bene è luce;
il bene assoluto è Dio stesso.
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Celebrações Européias 2012 - SNT Portugal



Celebrações Européias 2012

O nosso pastor Gianmarco Lacerda acompanhado de alguns membros da nossa igreja estarão participando deste evento. Oremos pela viagem deles e para que o Espírito Santo de Deus possa falar com eles e enche-los ainda mais...

Dias 2, 3 e 4 de Março/2012 serão realizadas, no Espaço Sara Nossa Terra em Portugal, as Celebrações Europeias.

Este é um evento que reúne todas as Igrejas SNT, na Europa, para celebrar as vitórias conquistadas, superar marcas e definir directrizes para 2012. Com o tema “Favor e Prosperidade”, o evento terá três dias de duração com palestras, pregações, concertos e muito mais.

Os Bispos presidentes da SNT, Robson Rodovalho, que é Físico, Teólogo e Maria Lúcia Rodovalho, Psicóloga especializada na área da Família, estarão presentes como oradores principais do encontro. Os dois são autores de vários livros importantes no meio evangélico. Além disso, estarão presentes os Bispos Henrique e Mara Guimarães, coordenadores das SNT Europa e Bispos locais da SNT Portugal.

O concerto mais que esperado será liderado pela Salzband do Brasil e é claro pelos ministérios locais: Além do Sonho e Arena Jovem Portugal.

No ano passado, o evento reuniu aproximadamente 800 pessoas que vieram de vários países europeus (Espanha, Reino Unido, Itália e Alemanha) e da África.
"se lhe obedecerem e o servirem, serão prósperos até o fim dos seus dias..." Jó 36:11

INFORMAÇÕES IMPORTANTES

- Inscrição apenas 30€.
- Crianças com idade igual ou superior a 12 anos pagam inscrição.
- Se tem vários filhos com idade igual ou superior a 12, contacte a organização.
- As parcelas deverão ser pagas até dia 10 de cada mês, sob risco de perder a inscrição.

- Inscrições feitas On-Line (Facebook) deverão ser pagas na totalidade, através de transferência bancária.
(Alínea 1a do Artigo 31º da Lei da Liberdade Religiosa, Constituição Portuguesa)
NOTA: Doação da Prestação no acto da entrega da ficha de inscrição. Não serão devolvidas as prestações.

Facebook
https://www.facebook.com/celebracoeseuropeias?sk=info

Endereço
Rua Latino Coelho, 04, 2700-516 Amadora, Portugal

Telefono
+351 214350269

E-mail
celebracoeseuropeias@sntpt.com

Sito Web
http://www.sntpt.com

Se você deseja ir ao evento entre em contato com o nosso pastor Gianmarco!

I soldi non danno felicità – 16 febbraio


“Dov’è il vostro tesoro, lì sarà anche il vostro cuore.
Nessun domestico può servire due padroni; perché o odierà l’uno e amerà l’altro, o avrà riguardo per l’uno e disprezzo per l’altro. Voi non potete servire Dio e Mammona (cioè la ricchezza).”
(Luca 12:34, 16:13)

Questo noto proverbio è verament condiviso? Non si direbbe; basta pensare a quanta gente partecipa alle tante lotterie e scommesse, a quanti frequentano i casinò o non rinunciano a tentare la fortuna con un semplice Gratta e Vinci.

Il sistema del mondo fa luccicare davanti agli occhi una felicità fondata sul denaro e sul successo, ma la Bibbia ci mostra l’insidia nascosta: “L’amore del denaro è radice di ogni specie di mali; e alcuni che vi si sono dati, si sono sviati dalla fede e si sono procurati molti dolori” (1 Timoteo 6:10).

Il denaro è certamente utile, ma non deve diventare un idolo. Una parabola del Signore (Luca 12:16-21) illustra i versetti del giorno. Un proprietario terriero ha avuto degli abbondanti raccolti; e dice fra sé e sé: Non ho abbastanza posto per immagazzinare tutto questo grano; costruirò dei silos più grandi, e poi potrò ritirarmi, riposarmi e godermi la vita! Ma Dio gli dice: “Stolto, questa notte stessa l’anima tua ti sarà ridomandata; e quello che hai preparato, di chi sarà?” Gesù conclude: “Così è di chi accumula tesori per sé e non è ricco davanti a Dio”.

Tutti, ricchi o poveri che siano, possono essere talmente attratti dal denaro da diventare preda del desiderio di avere sempre di più, e più degli altri. Facciamo attenzione a non cadere anche noi in questo tranello.
Per contro, Gesù Cristo, quand’era uomo in questo mondo, non ha mai desiderato nulla per Sé. Qual era il suo movente? “Cristo ci ha amati e ha dato se stesso per noi” (Efesini 5:2). Vale la pena dare ascolto a quello che ci dice.


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Conservazione, diffusione, ispirazione della Bibbia - 2 Febbraio

“Per sempre, Signore, la tua parola è stabile nei cieli.” (Salmo 119:89)
(Gesù disse:) Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno.” (Matteo 24:35)



Conoscete un libro che esista da centinaia e centinaia di anni e che venga ancora letto nella maggior parte delle nazioni del mondo ? Da questo punto di vista la Bibbia è un miracolo: certe sue pagine hanno più di 3500 anni. Non solo è uno dei libri più antichi, ma è anche quello che ha subito i più violenti attacchi, sferrati con un odio accanito. Sono state mobilitate delle trupper per distruggere la Bibbia. È stata criticata, rifiutata, e migliaia di esemplari sono stati bruciati. In certi periodi della storia, e ancora oggi in alcuni Paesi, la sua lettura è stata proibita, pena la morte.

Ma Dio ha vegliato sulla sua Parola, e tutte le potenze, anche se coalizzate, non sono riuscite a far tacere quella voce venuta dal cielo, quella rivelazione straordinaria.

Oggi la Bibbia è, in tutto o in parte, pubblicata in circa 2400 lingue e dialetti. Registrazioni vocali che presentano il suo messaggio sono disponibili in quasi 4000 lingue e idiomi. Altri libri sono stati vendutti in migliaia di copie, raramente in milioni, ma la Bibbia lo é stata in miliardi. Giustamente è stata chiamata “il Libro” perché `il libro per eccelenza. Non c’è nessun libro che abbia una tale diffusione.

Gli uomini possono sbagliare, ma la Bibbia non è mai stata smentita. Essa dà una perfetta conoscenza del passato, del presente e del futuro. Ciò che essa dice si avvera infallibilmente; molte delle sue profezie sono già diventate fatti storici e altre lo diventeranno.

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Bisogna scegliere – 12 gennaio

“Fino a quando zoppicherete dai due lati?“ (1 Re 18:21)

“Ti ho posto davanti la vita e la morte... Scegli dunque la vita, affinché tu viva... amando il Signore, il tuo Dio, ubbidendo alla sua voce.“ (Deuteronomio 30:19-20)


La nostra vita è fatta di scelte. Dal mattino alla sera, noi prendiamo delle decisioni, alcune senza conseguenze, altre definitive, senza possibilità di tornare indietro.

Vi sono delle scelte importanti: gli studi, il lavoro, il luogo di residenza, il matrimonio. Vi sono anche delle scelte morali, quelle fra il bene e il male, la menzogna e la verità, l’umiltà e l’orgoglio, l’egoismo e la generosità, il coraggio e il timore. Dobbiamo scegliere continuamente. Tutti devono farlo.

Ma sopratutto c’è la scelta della fede: vivere con Dio o senza di Lui. Questa scelta impegna il nostro futuro sia sulla terra che nell’eternità!

Oggi Dio dice a ciascuno di noi: “Scegli la vita!” Non chiudere il tuo cuore alla sua chiamata! È lui che ha le parole di vita eterna. Non dire: “Ho del tempo davanti a me, mi deciderò più tardi”. Il tempo scorrre, giorno dopo giorno, e tu rischi di continuare a rimandare, finché sarà troppo tardi, la decisione più importante. È ovvio che nessuno sceglierebbe deliberadamente la morte anzichè la vita; ma rimanere nell’indecisione equivale proprio a scegliere la morte!

Nella sua Parola, Dio dice: ”Ecco ora il giorno della salvezza!” (2 Corinzi 6:2). “Dio... ora comanda agli uomini che tutti, in ogni luogo, si ravvedano” (Atti 17:30). Ascoltare, ubbidire a Lui, equivale a ricevere la vita, la vita eterna; significa trovare nel Signore Gesù tutto quello che ci vuole per vivere veramente la vita. Questa è la buona scelta!

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La Bibbia è veramente la parola di Dio? - 09 gennaio

“La parola di Dio è vivente“ (Ebrei 4:12)

“Voi l’accettaste non come parola di uomini, ma, quale essa è veramente, come parola di Dio, la quale opera efficacemente in voi che credete.“ (1 Tessalonicesi 2:13)


La Bibbia è veramente la parola di Dio?

A questo interrogativo fondamentale non si può rispondere con dimostrazioni razionali. Infatti, se la Bibbia è la parola di Dio, necessariamente va oltre la nostra ragione. Questo non significa che dobbiamo mettere la nostra ragione da parte quando la leggiamo; però dobbiamo renderci conto che la ragione non basta per coglierne il messaggio. Da sola, la ragione può essere addirittura un ostacolo.

La Bibbia è in gran parte un libro profetico che, fin dall’inizio, annuncia la venuta di Gesù Cristo sulla terra. Essa ci dà molti pasticolari su questa venuta, per esempio il fatto che dovesse nascere a Betlemme (Michea 5:1), che la sua tunica sarebbe stata tirata a sorte e che i suoi piedi e le sue mani, alla croce, sarebbero stati traspassati dai chiodi (Salmo 22:16, 18; Zaccaria 12:10)

“Ma da te, o Bethlehem Efrata, piccola per esser tra i migliai di Giuda, da te mi uscirà colui che sarà dominatore in Israele, le cui origini risalgono ai tempi antichi, ai giorni eterni. “(Michea 5:1)

“Poiché cani m'han circondato; uno stuolo di malfattori m'ha attorniato; m'hanno forato le mani e i piedi.” (Salmo 22:16)

“spartiscon fra loro i miei vestimenti e tirano a sorte la mia veste.” (Salmo 22:18)


“E spanderò sulla casa di Davide e sugli abitanti di Gerusalemme lo spirito di grazia e di supplicazione; ed essi riguarderanno a me, a colui ch'essi hanno trafitto, e ne faran cordoglio come si fa cordoglio per un figliuolo unico, e lo piangeranno amaramente come si piange amaramente un primogenito.” (Zaccaria 12:10)

Questo ci dà fiducia nella Bibbia. Ma è anzitutto la potenza del suo messaggio e l’impatto che ha sulla mia anima che mi dà la convinzione che è veramente parola di Dio:

“Chi crede nel Figliuol di Dio ha quella testimonianza in sé; chi non crede a Dio l'ha fatto bugiardo, perché non ha creduto alla testimonianza che Dio ha resa circa il proprio Figliuolo.” (1 Giovanni 5:10)


Essa tocca la mia coscienza, facendomi realizzare che sono perduto. Ma mi dà anche il remedio: la croce di Cristo. Il Signore Gesù diventa il mio pastore e io, come una pecora ubbidiente, ascolto la sua voce e lo seguo.

“Le mie pecore ascoltano la mia voce, e io le conosco, ed esse mi seguono; “(Giovanni 10:27)


Così il credente, quando legge la Bibbia, sa che è Dio che gli parla. E oggi Dio chiama anche te a fare quest’esperienza meravigliosa: leggila con semplicità e con grande attenzione. La Bibbia è un Libro unico!

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